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Montagna

Cusano Mutri

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Secondo gli storici Cusano Mutri corrisponde alla sannita “Cossa”, che fu distrutta dai romani assieme a Telesia. Notizie certe le troviamo nel 490 d. C., quando papa Felice III inviò un presbitero ad officiare nella cappella del castrum (castello).
La svolta avvenne con la monarchia Normanna che toccò il culmine nel XV e XVI sec,; si ebbe l'espansione dell'abitato come tuttora si conserva, poiché fu risparmiato dal devastante terremoto del 5 giugno 1688.

Monumenti
Chiesa dei Santi apostoli Pietro e Paolo: è la Chiesa più antica di Cusano Mutri; sorge sulla spianata vicino al castello di cui oggi si notano alcuni ruderi. L'edificio risale al 550 e venne riconsacrato nel 1626. La facciata è in forma irregolare e non mostra alcun motivo architettonico o fregio artistico di rilievo. La Chiesa si presenta a tre navate con tre portali in pietra e sulla porta centrale vi è infisso un bel picchiotto in bronzo; dietro l'altare maggiore vi è una pala barocca e mostra: in alto: l'Eterno Padre e l'Epifania; sotto: la Sacra famiglia attorniata da Angeli, ai lati due re magi a cavallo. In una nicchia vi è il busto di S. Chiara, in omaggio alla marchesa Chiara Origlia che donò l'opera alla Chiesa. Nelle altre nicchie vi sono gli apostoli, opera di Domenico de Luca del 1661.
Il campanile è quadrangolare con archi a sesto tondo e cupolotto terminale risalente al 1647. La campana maggiore “Vittoria” reca incisi i nomi degli artefici Luigi e Gerardo Mita i quali la fusero nello spiazzo antistante il castello nel 1786. La leggenda vuole che durante la fusione, ricche donne cusanesi abbiano versato nel croginolo monili di oro per unirli al Sacro bronzo.
Chiesa di San Nicola: è al centro dell'attuale nucleo storico, fondata nel 700 d. C. era “ extra moenia” (locuzione latina che significa fuori le mura della città). Si presenta a tre navate, una torre campanaria e al suo interno conserva un'acquasantiera in pietra del 600; una statua della Vergine del Rosario del 1689 e nella sacrestia una bella fontana in pietra.
Chiesa di San Giovanni Battista: presenta la facciata in stile romanico ed è la più ampia Chiesa di Cusano Mutri, ha cinque navate e una torre campanaria di forma quadrangolare eretta con pietre di spolio (pietre da taglio, scartate). Il portale in pietra, scolpito dall'artista Ferrante di Cerreto Sannita del 1537, è posto in una nicchia alla destra di chi entra nel battistero; il fonte battesimale è di tipo arcaico e reca scolpiti l'agnello e il ferro di cavallo, con la data 1444.
L'interno è tipo basilicale con imponenti colonne di pietra. Conserva un prezioso reliquiario d'argento cesellato, racchiuso in una custodia di cuoio rabescato, opera del 300 il quale racchiude una spina della corona posta sul capo di Gesù.
Sacra spina: è tradizione che questo aculeo ligneo, insieme ad altri due, sia stato portato da un certo Barbato Castello di ritorno dalla terra Santa dopo una crociata. Nel territorio Cusanese andò incontro ad alcuni fenomeni: saltò nella forra di Caccaviola da un'altezza paurosa uscendone indenne. E' riportato che la spina, tenuta in somma venerazione ed esposta in tempi di calamità come terremoti, piogge, siccità veniva esaudita.
Nel 1693 la spina divenne per due volte di colore rosso vivo cole una candela accesa. Ciò accadde per due volte il 3 febbraio 1710 durante la processione di S. Onofrio; ancora il 3 agosto 1805 (riportato in atto notarile) che mentre veniva impartita la benedizione con detta reliquia, la punta di essa divenne bianca, come se stesse per fiorire.
Chiesa di San Rocco: costruita a volta con unico altare e risale a prima dell'anno 1000, dedicata certamente ad un altro Santo come si usava in passato, poiché S. Rocco visse in Francia dal 1350 al 1379. Sul semplice altare marmoreo inizio novecento, troneggia un quadro dell'Immacolata Concezione con S. Rocco, eseguito nel 1855 mentre il pavimento risale al 1756 con piastrelle cerretesi.
Chiesa Madonna delle Grazie: presenta sulla facciata principale due nicchie con pannelli di maioliche cerretesi; in una è raffigurata S. Maria delle Grazie con S. Pasquale e S. Antonio; nell'altra l'Immacolata con S. Rocco e S. Giacomo. Qui si ritirò, vi morì ed è seppellito Giuseppe Vitelli (1818 – 1878) , in religione: fra Carlo tenuto in odore di santità.
Chiesa di S. Croce: al monte calvario poiché il catastrofico terremoto nel Sannio del 5 giugno 1688, recò lievi danni alla cittadina di Cusano Mutri, per ringraziamento furono edificate due cappelle: S. Maria della pietà attualmente sconsacrata e quella di S. Croce, utilizzando le pietre e l'area del fortino Castelluccio, ribattezzando poi l'altura monte Calvario.
Nel 1805 tra luglio e agosto, ripetute scosse sismiche fecero si che i Cusanesi si recassero al monte Calvario con la spina Santa, reliquia ritenuta della corona di Cristo, questa miracolosamente divenne bianca ( il prodigio è documentato con atto notarile) e il moto tellurico smise. Ancora oggi il 3 agosto di buon mattino, si snoda la processione con partecipanti scalzi.
La Chiesa si presenta a croce latina a navata unica e volta a botte; sull'altare campeggia una Crocifissione con le pie donne.
Chiesa di S. Vito: è una delle cappelle rurali fondate tra 800 e 950 dai Benedettini.
Chiesa S. Maria del castagneto: è la più interessante per fondazione e storia. Fu Teoderata, consorte del duca di Benevento Romoaldo I convertitosi al Cristianesimo per opera del vescovo San Barbato, che qui diede vita a un cenobio femminile, alla fine del sec. VII sui resti di un tempio italico. La fondazione fu dovuta ad un ritrovamento di una icona nel tronco cavo di un castagno e che il figlio Gisulfo I, nel 703 la donò al nascente complesso Benedettino maschile di San Vincenzo al Volturno.
Il centro storico è tipicamente medievale e conserva tutto il fascino originario, caratterizzato dalle stradine tortuose, ampie scalinate, da archi e dalle case con portali e finestre in pietra lavorata.
Porta di mezzo: è costituito da un architrave in pietra, si erge sulla scalinata detta: “vicinato lungo” e un tempo divideva il paese medievale dall'abitato in espansione quattrocentesco.
Palazzo S. Agata: ex convento dei padri Agostiniani, è un mirabile esempio di residenza nobiliare settecentesca. Oggi è adibito ad altra sede comunale.
Piazza Roma: sita nel centro storico reca la forma di anfiteatro ed è circondata da palazzi antichi. Una scalinata in pietra con pianerottoli nella viva roccia, la rende caratteristica e suggestiva, mentre sulla piazza in vico Tiberio si possono ammirare portali in pietra scolpiti e bassorilievi.
Piazza Lago: sorge nella parte alta del borgo medievale e ospita i resti del castello marchesale, eretto su di un grande macigno, dove in un anfratto di esso, è possibile vedere la riproduzione della “Grotta di Lourdes”con una bellissima fontana recante la conchiglia; (indicando che la fontana era pubblica, mentre quelle contrassegnate con un fiore erano private).
Via Ripa: è un antico sentiero pedonale di rara bellezza paesaggistica e architettonica; lungo il percorso sono visibili una torre medievale e palazzi storici a strapiombo sulla roccia viva.

Aree Naturali
Il monte Calvario ricade nell'ambito del parco regionale del Matese, una delle zone più importanti dal punto di vista paesaggistico con panorama unico, che spazia dalla civita di pietraroja al monte Mutria; al monte cigno a tutta la vallata del Titerno.
Il monte calvario ospita una stazione dell'Osservatorio sismico Palmieri di Pesco Sannita e una stazione meteo. Nel territorio di Cusano Mutri si trovano sentieri, grotte, forre e gole visitabili, lungo il fiume Titerno. Gole di Conca Torta poco distante dal centro storico. Gole di Caccaviola a 5 km dal centro ed entrambe possono essere percorse con guide esperte.
Forre di Lavelle a 5 km dal centro, raggiungibile tramite apposito sentiero guidato, con importanti siti di interesse naturalistico e storico. Grotta chiusa o dei briganti; grotta delle fate; grotta delle streghe; il belvedere; il ponte del mulino; il mulino di zì Fiore.

Eventi
Tra settembre e ottobre si svolge la sacra dei funghi con stands gastronomici allestiti nel centro storico e ha la durata di tre settimane caratterizzato anche dal folklore, canti popolari, spettacoli in piazza, mostre ed esibizioni.
Infiorata del Corpus Domini in piazze, vie, centro storico e Chiese.
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