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Palestrina

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Città preromana già importante nel VII sec. a. C., l'antica Praeneste era dominata dalla rocca che sorgeva sulla sommità del monte, dove oggi è Castel S. Pietro. Era nota per il Tempio della Fortuna Primigenia il cui culto durò fino al IV sec., epoca già in piena età Cristiana e parte della popolazione cominciò a venerare il Martire S. Agapito.
Ebbe con Roma difficili rapporti contrassegnati da alleanze, guerre, riappacificazioni; saccheggiata da Silla per aver dato asilo a Mario il giovane, divenne poi colonia dei veterani sillani e municipio romano. Nel medio evo ebbe il nome di Civitas Praenestina e affiancò Roma nelle guerre contro i Goti e i Longobardi; annessa alla Santa Sede e poi feudo dei Colonna, ebbe una storia tormentata e subì, tra l'altro, due successive distruzioni da parte delle truppe pontificie . Dai Colonna passò ai Barberini nel XVII sec.
L'antica città con la sua rocca era difesa da una cinta di mura pelasgiche di cui si vedono i resti, ed era costruita a ripiani che seguivano il profilo del monte. Nella parte bassa sono ancora visibili parte delle mura in opera quadrata.
L'abitato sorge intorno ai resti imponenti del tempio, ricostruito da Silla intorno all'80 a. C., su terrazzamenti che vanno rastremandosi verso l'alto fino a culminare in una vasta spianata.

Monumenti
Basilica Cattedrale: S. Agapito martire, ha origini molto antiche e trae le sue fondamenta su quello che doveva essere il Tempio pagano dedicato a Giove imperatore. Nell'898 vennero traslate le reliquie di S. Agapito martire, fino ad allora conservate all'interno della Basilica cimiteriale extramoenia delle Quadrelle.
L'edificio fu ampliato con la costruzione di due navate laterali e la realizzazione della cripta sotto l'area presbiteriale e solennemente consacrata il 16 dicembre 1117 da papa Pasquale II. La facciata conserva il timpano romanico nella parte superiore e nel campanile decorato a trifore negli ultimi due piani; al periodo rinascimentale risale il portale marmoreo, reca gli stemmi dei Roveri e dei Colonna; nel timpano che sovrasta la facciata una piccola edicola sorretta da due colonnine marmoree. Al centro S. Agapito con la palma del martirio. La facciata conserva tracce di un'antica meridiana di epoca romana.
L'interno è diviso da pilastri in tre navate con cappelle laterali; ospita opere d'arte come la raffigurazione della decapitazione di S. Agapito di Carlo Saraceni; la Crocifissione con Maria e S. Lorenzo di Girolamo Siciolante da Sermoneta; un tronetto ligneo e sugli altari due tele ovali di Giovanni Odazzi e altre tele di autori del seicento e settecento; affreschi e dipinti del Bruschi, una copia in gesso della Pietà di Palestrina di Michelangelo e una tavola del cinquecento.
Chiesa S. Rosalia: del 1656, l'interno ospita monumenti funebri dei Barberini tra cui spiccano quello del Cardinale Antonio Barberini e Taddeo Barberini. La pietà di Michelangelo Buonarroti, custodita nella sagrestia e conosciuta come la pietà di Palestrina, è custodita presso la Galleria dell'Accademia di Firenze.
Chiesa e convento S. Francesco: del XV sec., a navata unica con soffitto in cassettonato ligneo; a destra della navata quattro cappelle comunicanti guarnite da raffinate decorazioni in stucco e restaurate nell'800. Sull'altare maggiore uno splendido polittico di Andrea Sabatini, rappresentante la Madonna tra S. Agapito e S. Francesco; di notevole interesse le lapidi sepolcrali. Il chiostro nel periodo natalizio accoglie presepi di varie fogge.
Chiesa S. Antonio Abate: annesso al convento dei Carmelitani del XVII sec.; il progetto del convento e della Chiesa è opera di Padre Sebastiano Fantoni, fondatore anche della biblioteca Fantoniana.
Chiesa di S. Croce: con l'annesso convento del 1565; la Chiesa è caratterizzata da un'estrema semplicità stilistica, la facciata emblema di austerità e modestia, costituita dal portale di ingresso, una finestra rettangolare ed una sovrastante finestra ad oblò.
All'interno interessante è il coro ligneo dietro l'altare maggiore e un'inferriata che permette alle suore di clausura di assistere alle celebrazioni liturgiche. Una pala originaria dell'altare principale (olio su tela) della S. Croce con Elena, S. Francesco e un altro Santo. La Chiesa è circondata da un vasto parco ora pertinenza del convento con la porta S. Croce del 1593.
Chiesa S. Lucia: all'esterno con facciata semplice, l'interno ricche decorazioni a stucchi ad una navata centrale, coperta da una volta a botte lunettata e affiancata da due file di tre cappelle ciascuna.
Palazzo Colonna Barberini: XI sec., eretto sui resti del Santuario della Fortuna Primigenia, di età tardo – Repubblicana. Demolito e ricostruito nel XV sec., con il pozzo antistante la facciata e la chiusura del colonnato che sormontava l'antico teatro. I Barberini modificarono il palazzo nelle forme attuali collocandovi il noto mosaico nilotico nel 1640. Oggi ospita il Museo Nazionale Prenestino.
Villa Torresina: che sarebbe sorta sui resti della villa di Plinio il giovane con ritrovamenti di pavimentazioni musive e vari resti archeologici. La villa venne ristrutturata con piscina, campo da tennis, fontane, un grande parco con statue marmoree neo classiche dello scultore Ungherese Ugray e pregiate essenze esotiche. Innestata sul corpo principale una torre con rifinitura esterna in laterizio, merlature guelfe, deturpato da un antiestetico ascensore esterno.
Porta del sole: seicentesco, nel XVIII sec., venne trasformata nelle forme attuali con coronamento merlato e un ricco portale, affiancato da coppie di colonne doriche che sorreggono timpani spezzati, a loro volta inseriti in un timpano intero; al centro il simbolo del sole. Davanti alla porta, gli scavi archeologici hanno rimesso in luce resti di una strada romana, sostenuta da muri in opera poligonale e in opera incerta, nonché parte di una porta della cinta romana in opera quadrata di tufo del II sec. a. C.
Altre Chiese, Palazzi, Porte, Monumenti, Fontane, arricchiscono la cittadina.
Santuario della Fortuna Primigenia: presso la Chiesa S. Lucia, è il ripiano inferiore sostenuto da un muraglione con resti dell'ingresso monumentale e alcune arcate che immettevano nelle botteghe di oggetti sacri.
Aula dell'oracolo: area sacra del Tempio che ingloba avanzi dell'aula, dove fu rinvenuto il celebre mosaico del Nilo, con scene d'inondazione e caccia di animali.
Antro delle sorti: una grotta con parti in muratura che si ritiene fosse sede di un oracolo. Il ripiano superiore presenta un muro poligonale e due scalee con portici che conducono alla Terrazza degli emicicli; più in alto è la terrazza dei fornici e sopra la terrazza della cortina, che era ornata da grandiosi portici laterali e sul retro da un vasto emiciclo su cui fu costruito il seicentesco palazzo baronale dei Barberini.

Escursioni
Fonte Ceciliana: sorgente di acqua minerale usata con successo per la cura della gotta, la calcolosi e l'euricemia.
Castel S. Pietro Romano: vi sorgeva l'antica acropoli prenestina, di cui è visibile la cinta muraria; sulla sommità sono i resti della Rocca dei Colonna.
Chiesa di S. Pietro Apostolo: eretta sui resti di una precedente costruzione romana distrutta nell'VIII sec., in seguito ad un recupero duecentesco; la struttura assunse la configurazione attuale nel 1732, anno in cui per volontà di Clemente VII, fu ingrandita e ristrutturata e in tale periodo furono realizzati il porticato esterno e la quasi totalità dell'apparato decorativo interno. Conserva le spoglie di un Martire Cristiano rinvenuto nel cimitero di S. Caledopio, a cui fu dato nome Clemente.
Capranica Prenestina: vi dominarono la famiglia Capranica e i Barberini che eressero un palazzo oggi sede del comune. La Chiesa della Maddalena ha un'alta cupola circondata da una loggia e torre campanaria romanica.
Guadagnolo: è una località salubre con un bel panorama sui monti circostanti. Nei pressi del paese si trova il convento della Mentorella di antica fondazione, poi restaurato, dove si ammirano: una Madonna con bambino, statua lignea del XIII sec., una tavola intagliata del XII sec.; una scala Santa conduce alla grotta dove dormì S. Benedetto e sulla quale fu eretta la cappella di S. Eustachio.
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