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Montagna

Marino

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Sorse come borgo fortificato in età Sillana; intorno al XIII sec., fu feudo degli Orsini e poi dei Colonna. Per tutto il medio evo è stato un importante avamposto militare sull'agro romano, oggi è un importante luogo di villeggiatura e patria dell'omonimo vino bianco D.O.C. (Denominazione di Origine Controllata).

Monumenti
Basilica collegiata: S. Barnaba Apostolo, fu sede dell'arci-confraternita del gonfalone di Marino fondato nel 1271 da Bonaventura da Bagnoregio, originariamente la Patrona era S. Lucia, nella Chiesa eretta nel XII sec., su di una cisterna romana, ma rifatta nel XIII sec., per volere dell'allora Signora di Marino: Beata Giacoma de Settesoli; parte della Chiesa, unico esempio dell'architettura gotica nei Castelli Romani, ospita il museo civico Umberto Mastroianni.
S. Barnaba sarebbe divenuto Patrono in seguito a calamità naturale che colpì le campagne Marinesi l'11 giugno 1615, con una violenta grandinata che devastò i raccolti; l'anno seguente si ripeté lo stesso 11 giugno; infine, sempre l'11 giugno 1617, la terza grandinata sconquassò campi e vigne locali.
Un'assemblea popolare chiese al Cardinale Francesco Sforza (vescovo di Albano e della diocesi) di poter venerare S. Barnaba, la cui festa ricorre l'11 giugno; dal 4 giugno 1619 è il Patrono di Marino. La Basilica costruita nel XVII sec., con alta cupola e interno a tre navate, conserva una tavola quattrocentesca raffigurante la Madonna del popolo e il monumento del Cardinale Girolamo Colonna. Nella sagrestia sono visibili un Crocifisso della scuola del Bernini e il martirio di S. Bartolomeo della scuola del Quercino.
Chiesa SS. Trinità: del 1637, custodisce l'immagine miracolosa del SS. Crocifisso di Marino; si presenta a navata unica con sei cappelle laterali, il soffitto è volta bottato ( a botte) e la luce entra attraverso le sei finestre situate nella parte superiore. La facciata in piperno intonacato, è tripartita verticalmente da tre lesene.
Alla porta d'ingresso si accede tramite una scalinata in piperino. (o peperino, è una roccia magmatica costituita da frammenti di trachite o di tefrite, dal colore classico: grigio macchiato; viene usata nelle costruzioni per le zoccolature, fasce, lastricate, soglie, scale). In una cappella è ospitato il SS. Crocifisso, dipinto su peperino, alta 39 pollici, larga 32 pollici e mezzo profonda 12 pollici.
Chiesa S. Maria delle Grazie: del trecento, rimaneggiata nel 1634, mentre il convento annesso dei Padri Agostiniani, subì restauri nel settecento, al suo interno ospita un dipinto raffigurante S. Rocco, attribuito al Domenichino o a Mattia Farnese 1631 e un affresco della Madonna delle Grazie attribuito a Benozzo Gozzoli.
Chiesa e convento Maria del SS. Rosario: il convento risale al 27 maggio 1675 mentre la Chiesa è del 2 marzo 1712. Durante gli eventi bellici del 1944, presso il convento venne allestito un piccolo ospedale di fortuna. La Chiesa è un pregevole esempio di rococò romano del settecento; si presenta con pianta a croce greca sormontata da una cupola. L'interno è completamente rivestito di stucchi bianchi; dietro l'altare, incastonato nel muro, è conservato un tabernacolo quattrocentesco, attribuito alla scuola di Mino da Fiesole.
Santuario S. Maria dell'acqua Santa: denominato nel corso dei secoli: S. Maria dell'Orto. Attualmente è incluso nella parrocchia della Basilica di S. Barnaba. L'immagine della Madonna venne realizzata tra il IV e il IX sec., secondo la tradizione popolare: al VI sec. In seguito, l'immagine venne ridipinta nel XIII sec., rimaneggiata nel cinquecento e settecento.
L'immagine era collegata all'abitato con una scala di 34 gradini scavata nel peperino, che ancora oggi è visibile nel retro del Santuario. L'edicola venne visitata nell'estate 1260 da S. Bonaventura da Bagnoregio ( Cardinale della diocesi 1270 – 1274), che assorto in preghiera presso l'immagine Mariana, ebbe l'ispirazione di fondare l'arci-confraternita del gonfalone di Marino.
L'intero edificio a navata unica è scavato nel piperino; l'altare rococò risale al 1700, mentre del 1788 è l'altare del SS. Crocifisso e nel 1792 fu completata la torre della canonica con altri due piani, realizzando sopra di essa il campanile a vela. L'aspetto attuale della facciata risale al 1819, finanziato da Francesco Fumasoni Biondi e commissionati all'architetto: Matteo Lovatti, che realizzò una delle sue opere più belle e meglio riuscite. Nel 1823 Massimo d'Azeglio (politico, patriota, pittore e scrittore Italiano) eseguì una decorazione pittorica oggi perduta.
Chiesa conventuale: di Nostra Signora del SS. Sacramento, con annesso il famoso monastero dei Padri Trappisti, aperto nel 1929 all'interno della seicentesca villa della sirena, eretta dal Cardinale Girolamo Colonna, è famoso per il cioccolato. I monaci iniziarono a produrre il cioccolato nel 1880, con ricette rigorosamente: top secret – riconoscibile dal marchio che raffigura il Colosseo e la Croce. Il monastero è ubicato al centro di una tenuta agricola.
Palazzo Colonna: edificato nel cinquecento sfruttando una struttura preesistente di una fortificazione; originariamente affidato all'architetto: Antonio da Sangallo il giovane, rimasto incompiuto, continuò Girolamo Rainaldi. Il palazzo rimase agli eredi Colonna fino al 1916, ceduto in enfiteusi perpetua ( locazione, diritto reale di godimento su un fondo di proprietà altrui) al comune di Marino che vi installò la sede municipale.
Presenta una facciata a due piani con ampie finestre preceduta da una duplice scalinata; oltre ad essere sede municipale, ospita l'Istituto d'Arte e un Antiquarium con opere provenienti dall'ex museo comunale distrutto dalla guerra.
Palazzo Matteotti: chiamato anche Palazzo della Vecchia locanda; il palazzo segue nelle tre facciate uno stile rinascimentale con influenze neo-classiche. I piani dell'edificio sono quattro; i balconi due; i portali tre; il rivestimento della facciata è in piperino fino a tre metri di altezza poi è intonacato, dotato di cortile interno e del terrazzo già presente nella Vecchia Locanda.
L'angolo tra piazza Matteotti e Corso Colonna, è costituito da una delle antiche torri rotonde della rocca Frangipane inglobata nella struttura. All'interno, oltre ad un grande scalone, sono presenti anche due scale a chiocciola: resti delle antiche strutture della Rocca; il primo piano della torre tonda è affrescato con scene naturalistiche. Attualmente nel palazzo ha sede la filiale Lazio sud della Banca di Roma dei primi tre piani; l'ultimo piano hanno sede: l'ufficio provinciale del lavoro e alcuni uffici dell'assessorato alla cultura, turismo e spettacolo.
Villa Desideri: costruita nel seicento e fu visitata da papa Gregorio XVI il 4 ottobre 1832, dove si trovava Mario Mattei da lui nominato Cardinale. Il 6 giugno 1875 ad Italia già unita, nella villa fu alloggiato Giuseppe Garibaldi. Oggi ospita la biblioteca comunale.
Giardini Colonna: un parco annesso al casino Colonna del cinquecento, progettato da Girolamo Rienaldi; nel casino vennero realizzati alcuni affreschi raffiguranti la gloria della famiglia Colonna e di Marcantonio, vincitore nel 1571 della battaglia di Lepanto.
Intorno al 1960 il casino Colonna venne acquistato dallo scrittore Alberto Moravia, che in seguito lo vendette allo scultore Umberto Mastroianni che visse nel casino fino alla sua morte nel 1998. Oggi è proprietà di cittadini stranieri.
Palazzo Castagna: eretto dal Cardinale Giovan Battista Castagna (divenuto papa Urbano VII nel 1580) amico di Marcantonio Colonna.
Villa Gabrielli: settecentesca, notevoli sono gli affreschi di gusto rococò eseguiti nel 1765, raffiguranti: ritratti di famiglia; scene di caccia; giochi di bambini. Nel dopoguerra fu acquistata e restaurata da Carlo Ponti che vi risiedette con Sophia Loren curando l'ampliamento del parco ottocentesco.
Palazzo Bandinelli: eretto nel XV sec.
Nelle campagne e lungo strade importanti fin dall'XI sec., sono attestate piccole fortificazioni e torrioni per il controllo del territorio. Nel 1388 viene menzionata per la prima volta:“ tor Leonardo “ sita lungo la via Appia su di un antico sepolcro romano.
Fontana dei quattro mori: del 1632 per celebrare la vittoria della battaglia di Lepanto 1571, che si presenta come una colonna di marmo bianco a cui erano legati quattro mori, il tutto sorretto da otto sirene in vasca di peperino.
Altre Chiese, Palazzi, Ville, Fontane, Monumenti e siti archeologici arricchiscono la cittadina. Federico Fellini ha girato a Marino, scene di numerosi film.

Aree Naturali
Parco Villa Desideri;
Barco Colonna: occupa l'area di un'antica riserva di caccia;
Bosco Ferentano: esteso per 22 ettari di area boschiva.
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