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Ritrovamenti archeologici più significativi risalgono all'epoca romana e appartengono alla villa patrizia di Lucullo (117 a. C. - 57 a. C.) e poi alla dinastia imperiale dei Flavi 69 d. C. - 96 d. C. Documenti del IX sec., definiscono Frascati come un piccolo agglomerato urbano.
Il villaggio originario si sviluppò nel XII sec., allorché vi si trasferirono gli abitanti della distrutta: Tuscolo. Fu possesso del Cardinale d'Estouteville e per lungo tempo appartenne alla Chiesa.

Monumenti
Cattedrale: eretta nel 1698 con facciata tardo barocco opera di Girolamo Fontana, autore anche della grande fontana nella piazza. L'interno della Cattedrale XVI sec., con opere di Ottaviano Nonni detto il “Mascherino”, distrutto dai bombardamenti del 1943 appare spoglio, conserva: la lapide sepolcrale di Carlo Edoardo Stuart; un Crocifisso ligneo dell'XI sec.; una Vergine attribuita al Domenichino; un alto rilievo di Pompeo Ferrucci e una Madonna di scuola romana.
Chiesa del Gesù: progettata dall'architetto gesuita Giovanni De Rosis del XVI sec., presenta nicchie con statue attribuite a Pietro da Cortona; al suo interno la prospettiva della falsa cupola, affrescata da Andrea Pozzo, decorato da pregevoli stucchi barocchi.
Chiesa S. Maria di Vivario: del XII sec., eretta sui resti di una villa romana attribuita a Lucullo; nel 1296 i primi restauri, nel 1305 fu eretto il campanile romanico, caratterizzato da tre ordini di bifore. Con la peste del 1656 vennero rinvenute due immagini di S. Sebastiano e S. Rocco che furono proclamati protettori di Frascati. Distrutta dai bombardamenti del 1943, fu ricostruita nel 1958 e dal 1992 è agibile la cripta sotterranea.
Santuario Maria SS. Di Capocroce: trae nome dalla Vergine Maria che durante il sacco di Roma del 1527 fermò i Lanzichenecchi pronunciando le parole:” indietro fanti questa terra è mia”; fu eretta una piccola cappella e dopo il 1612 fu eretto il Santuario. I bombardamenti del 1944 distrussero la Chiesa salvandone la facciata del 1600 coevo delle campane; l'immagine della Madonna è originale settecentesca e fu trovata sotto le macerie. Al suo interno l'Annunciazione dell'artista Mario Titi.
Chiesa S. Francesco d'Assisi: con l'annesso convento venne consacrata il 21 ottobre 1579. Nel convento trascorse gli ultimi anni di vita il Cardinale Guglielmo Massaja e li venne sepolto; in suo onore nel 1909 venne aperto nel convento il museo Etiopico. Dal 1911 vi ha sede un collegio internazionale e dal 2003 ospita laici e religiosi per ritiri.
Nel territorio vi sono 12 ville realizzate dalla nobiltà Papale di cui due nel comune di Grottaferrata e due nel comune di Monte Porzio Catone.
Villa Aldobrandini: iniziata da Giacomo della Porta nel XVI sec., fu terminata da Carlo Maderno e Giovanni Fontana; nelle magnifiche sale si trovano opere degli Zuccari, del Cavalier d'Arpino, della scuola del Domenichino. Nel suggestivo parco compaiono interessanti formulazioni dell'arte, tipicamente Italiana, della fontana e del giardino, attraverso nicchie e cappelle con decorazioni manieristiche, vasche, grotte, che contribuiscono a rendere la villa uno dei più armoniosi esempi di transizione allo stile barocco, presenti nella regione.
Villa Torlonia: la costruzione fu distrutta durante l'ultima guerra e i suoi giardini ora sono parco comunale.
Villa Falconieri: ingrandita da papa Paolo III nel 1546, fu acquistata da Orazio Falconieri nel 1628 e commissionò il restauro a Francesco Borromini, al progetto vi lavorò anche Antonio da Sangallo il giovane e lo stesso Borromini. Gli affreschi al suo interno sono opera di Pier Leone Ghezzi, Giacinto Calandrucci, Ciro Ferri, Nicolò Berrettoni.
Il parco è costituito da splendidi giardini all'Italiana ampliati nel XVII sec., con un piccolo lago circondato da cipressi del XVIII sec. Dopo vari proprietari, alla fine della prima guerra mondiale fu confiscata dallo Stato Italiano. Danneggiata dai bombardamenti del 1944 fu restaurata e riportata agli antichi splendori. E' stata sede del Centro Europeo per l'Educazione (CEDE) fino al 1999, mentre dal 2000 è sede dell'Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema dell'Istruzione (INVALSI) oggi: Servizio Nazionale di Valutazione del Sistema Educativo di Istruzione e di Formazione. La villa Falconieri ha ospitato le riprese della fiction: “Elisa di Rivombrosa”.
Villa Parisi – Borghese: sita nel comune di Monte Porzio Catone, eretta nel 1604 e nel 1614 fu acquistata dal Cardinale Scipione Borghese nipote del papa Paolo V che l'architetto Girolamo Rainaldi, aggiunse due parti laterali ed il ninfeo nonché il portale delle armi. Nel 1729 Camillo Borghese aggiunse nuove decorazioni interne e arcate sulla facciata, Marcantonio Borghese aggiunse nuove decorazioni pittoriche. Nel 1896 la villa fu venduta a Saverio Parisi la cui famiglia ne è ancora proprietaria.
Per molti anni abitò in questa villa Paolina Bonaparte moglie del principe Filippo Ludovico Borghese. Sulle pareti del salone centrale e della loggia: opere a tempera su muro dei fratelli Valeriani del 1735, mentre nella galleria delle statue, nella stanza dell'Eremitorio e nella galleria del pergolato, si trovano affreschi di Ignazio Heldmann il Bavarese e nella stanza delle colonne: decorazioni di Taddeo Kuntze.
Villa Lancellotti: del 1582 dal Cardinale Bonanni, ristrutturata nel 1730 dal nuovo proprietario principe Pietro Piccolomini. Il re Carlo Emanuele IV di Savoia visse come ospite nella villa e nell'ottobre del 1805, ricevette per un soggiorno il papa Pio VII. Nel 1866 venne acquistata dal principe Filippo Lancellotti; all'interno del palazzo ci sono stanze decorate con scene allegoriche della vita di campagna, affreschi del pittore Ciro Ferri (1634 – 1689) ; il giardino è all'Italiana che include un ninfeo del XVI sec.; nel salone d'ingresso al piano terra, è presente un mosaico in tessere bianche e nere trovato nel 1863 a Tuscolo. Delle statue trovate durante gli scavi di Tusculum ornano la villa. Una parte del giardino è diventato parco pubblico con il nome: “Parco dell'ombrellino”.
Villa Tuscolana: o villa Rufinella, del 1578. nel 1773 divenne proprietà della Camera Apostolica. L'aspetto attuale si deve all'architetto: Luigi Vanvitelli. Nel 1817 la banda del brigante Gasperone tentò di rapire il principe durante una festa nei giardini, ma un maggiordomo vestitosi da principe lo salvò. Nel 1834 il poeta Giuseppe Gioacchino Belli fu ospitato alla villa e vi dedicò un sonetto:”La Rufinella”. Danneggiata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale; nel 1966 di proprietà dell'ordine Salesiano, è stata ristrutturata e trasformata in struttura ricettiva. Nel 2010 è stato inaugurato un centro di benessere.
Villa Sora: ospitò papa Gregorio XIII e il Cardinale Carlo Borromeo nel 1582. Nel maggio del 1600 venne ceduta a Giacomo Boncompagni, figlio di papa Gregorio XIII; restò alla famiglia Boncompagni fino al 1896 e poi ceduta a Tommaso Saulini che la vendette poi ai Salesiani.
Villa Sciarra: del 1570, fu completamente distrutta durante la seconda guerra mondiale; da notare il portale d'ingresso attribuito all'architetto: Nicola Salvi, lo stesso della fontana di Trevi. La villa è stata ricostruita nel dopoguerra e con il parco sono adibiti a scuola pubblica.
Villa Mondragone: del xvi sec., sita nel comune di Monte Porzio Catone, l'edificio fu acquistato nel 1981 dall'Università degli studi di Roma “Tor Vergata” è divenuto centro congressi. Nel 2014 è divenuto sede dell'Accademia Vivarium Novum, Istituzione umanistica dedicata all'insegnamento delle lingue classiche. Nel 1573 si insediò il Cardinale Ugo Boncompagni che divenuto papa Gregorio XIII usò la villa come residenza e qui nel 1582 promulgò la bolla papale: “INTER GRAVISSIMAS” che diede avvio alla riforma del calendario oggi in uso: “il calendario Gregoriano”.
Ebbe massimo splendore durante l'epoca della famiglia Borghese, con il Cardinale Scipione Borghese e il papa Paolo V. Furono ospiti nella villa: papa Clemente VIII e Paolo V. Dal 1626 papa Urbano VIII favorì la residenza papale di Castel Gandolfo.
Villa Vecchia: del 1558 distrutta durante gli eventi bellici della seconda guerra mondiale, fu ricostruita dai Padri Gesuiti che poi la cedettero ad un Istituto di suore che vendettero a un privato, il quale trasforma l'edificio in struttura ricettiva.
Alcune di queste ville sono visitabili tramite il Parco Regionale dei Castelli Romani.

Escursioni
Rovine Tusculum: fu luogo di soggiorno dei romani e patria di Catone il censore. Ne restano tratti di mura, un teatro, un anfiteatro, cisterne, ruderi di ville, (una di esse è la villa di Cicerone) tombe e tracce dell'Acropoli alla sommità da dove si gode di un magnifico panorama.
Rocca Priora: sorge in una bella zona boscosa, degno di nota è il palazzo baronale sorto sull'antico castello appartenuto agli Annibaldi, ben poco resta del vecchio Castrum medievale sec. XI, solo le fondamenta e qualche torrione. I Savelli, succeduti agli Annibaldi nel XV sec., restaurarono e ampliarono il vecchio maniero trasformandolo in un palazzo residenziale; vi fu ospitato papa Pio II nel 1463 e un secolo dopo: Beatrice Cenci che vi sostò per diversi giorni. Divenne anche sede carceraria e di Giustizia nel cinquecento. Dopo anni di abbandono nel 1880 l'amministratore comunale, fece ricostruire il castello in stile XV sec., oggi si presenta caratterizzato dalla scala a doppia rampa e dalla linea merlata che ne segna il coronamento, due torri laterali, alle spalle del belvedere dal quale si può osservare un meraviglioso panorama. Oggi è sede del Comune.
Monte Porzio Catone: vi sorge il palazzo Borghese e villa Vecchia e la coeva Chiesa di S. Gregorio Magno di Carlo Rainaldi conosciuta come Duomo di Monte Porzio Catone; è stata commissionata da un principe della famiglia Borghese nel 1666, sita nel centro storico e caratterizzata da una meravigliosa facciata, al suo interno conserva numerose opere di altissimo valore artistico.
Monte compatri: grazioso paese collinare con una piacevole Chiesa di S. Maria Assunta in parte opera di Carlo Rainaldi, si collega al sorgere e svilupparsi del castello, che pare dovesse farne parte. Nel 1630 per opera del popolo e del Cardinale Scipione Caffarelli – Borghese, si compì un radicale restauro, progettata da Carlo Rainaldi e la navata da Giovanni Battista Soria; a navata unica e sette altari, nel 1828 furono sistemate le tre campane più grosse sulla torre (antica vedetta romana, poi maschio del castello) e l'orologio. Nel 1900 fu cambiata la vecchia volta con copertura in piombo della cupola e catino dell'altare, con pavimento in lastre di peperino. Nel 1928 fu restaurata la torre campanaria. Nel 1933 fu rifatta la cantoria, sostituirono i vetri e decorate le cappelle laterali, all'interno opere del seicento di Vanni e Passignano.

Siti Archeologici
Nel quartiere Cocciano a seguito di ritrovamenti archeologici è stato costituito un Parco Archeologico.

Aree Naturali
Parco Regionale Castelli Romani con boschi di castagno e fauna composta da: Tasso, Martora, Falco Pellegrino, Salamandrina con gli occhiali, Istrice, Lupo,esteso per 15.000 ettari.
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