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Agropoli

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La cittadina era già abitata durante il periodo del Neolitico da popolazione dedita alla caccia e alla pesca. In epoca romana (I sec. a.C.) è attestata la presenza di un piccolo borgo marittimo destinato a servire da approdo alla vicina Poseidonia (Paestum), il cui porto andava insabbiandosi. In seguito alle incursioni dei Vandali nel V sec., il borgo fu abbandonato.
Nel 535 con la guerra greco-gotica i Bizantini vi collocarono una roccaforte che prese il nome di Acropolis (città alta). Nell'882 i Bizantini furono cacciati dai Saraceni che vi costruirono un ribàt (nuova fortificazione); nel 915 i Saraceni furono cacciati e Agropoli tornò in mano ai vescovi che dominarono per tutta l'epoca medievale.
Nel 1412 papa Gregorio XII cedette la città al re Ladislao di Durazzo, come parziale pagamento dei debiti accumulati nell'arco di alcune guerre. Successivamente Agropoli passò sotto il dominio di diverse casate fino all'abolizione del sistema feudale.
Attualmente il centro storico di Agropoli è di forte richiamo turistico, caratterizzato da numerose stradine strette ricche di interessanti monumenti ben conservati.

Monumenti e Luoghi di Interesse
Porta Bizantina: ha due aperture, di cui in una è visibile una feritoia che permetteva la vigilanza e la difesa; è sormontata da 5 merli, due delle quali sostengono altrettante palle di pietra; le palle, alternate con altre di cemento e una Croce di ferro indicante l'anno 1909, ricordo delle sacre missioni, decorano il parapetto sul ciglio della rupe;
Salita degli Scaloni: è la caratteristica salita che porta al borgo antico; per secoli è stata l'unica via di accesso al borgo e oggi è uno dei pochi esempi di salita a gradoni, caratterizzate da gradinate larghe e basse; il muro di protezione degli scaloni è ornato da merli con estremità sferica che richiamano i merli della porta;
Castello: con tre torri circolari, è incastrato nel borgo antico, con la base protesa fuori dal nucleo abitato come fortificazione avanzata più esposta agli assalti. Attorno alle mura del Castello vi è un fossato largo e profondo, visibile sul lato verso il borgo; presenta l'aspetto assunto dopo le ristrutturazioni di età ragonese (XV sec.); al suo interno, la Piazza d'Armi è adibita a giardino e teatro all'aperto. Il castello è legato a due personaggi: Luisa Sanfelice, personaggio minore della rivoluzione napoletana del 1799, la cui vicenda umana ispirò il romanzo di Alexandre Dumas (padre) “la San Felice”; la scrittrice francese Marguerite Yourcenar che lo menzionò nel racconto “Anna, soror”;
Faro Punta Fortino: è una torre in stile veneziano del 1929, posto sull'estremità del centro storico delimitando il limite della rupe. La presenza delle torri fortificate lungo l'intera costa sono collegate alla minaccia delle scorrerie piratesche; esse furono erette in seguito all'ordine generale della costruzione di una catena ininterrotta emanata nel 1564 dal vice re spagnolo Don Pedro de Toledo. A causa di quest'ordine, fu rinforzata anche la Torre S. Francesco eretta nel 1230 di forma quadrangolare, posta accanto al convento di S. Francesco;
Fornace: sorse nel 1880 per la produzione di mattoni vicino al fiume Testene con giacimenti di argille plastiche. La lavorazione consentiva la produzione di molti tipi di mattoni, quali rex, tegole, cannocchiale, proveri. Ha cessato l'attività nel 1970;
Chiesa Madre dei SS. Pietro e Paolo: la sua presenza nel borgo è documentata già nel 593 in una lettera di papa Gregorio Magno; al suo interno sono visibili l'altare maggiore ricostruito nel 1714 e 1875, tele e altari dedicati ai SS. Pietro e Paolo e interessanti opere dal 1600 al 1900;
Chiesa di S. Maria di Costantinopoli: è già documentata dal 1583; il campanile è dotato di due campane; al 1875 risale l'altare e il presbiterio in marmo, munito di balaustra e cancello in ottone;
Costa: si estende per tre km, rientra tra i siti di interesse comunitario e comprende lo scoglio di Trentova, famoso per la panoramica caratteristica, legato alla terra ferma da una sottilissima lingua di terra percorribile a piedi, con lo scoglio di S. Francesco e una serie di piccole insenature che si susseguono fino a punta Tresino.
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