Montagna
Mare
Maratea
Conosciuta come "la perla del Tirreno" e viene anche chiamata: "città dalle 44 Chiese" per le sue numerose Chiese, cappelle e monasteri costruite in epoca e stili diversi.
Il 10.12.1990, il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, l'ha insignita con il titolo onorifico di "città", titolo che già vantava dal 1531 per decreto di Carlo V d'Asburgo.
Le prime frequentazioni umane attestate sul territorio di Maratea risalgono al paleolitico medio (età della pietra), epoca a cui sono datati insediamenti costieri.
A partire dal XV – XIV sec aC il promontorio detto "Capo la Timpa" (insediamento indigeno dentro capanne) all'avvento dei greci, la vita del villaggio su capo la timpa s'interrompe per riprendere di nuovo nel VI sec aC.
Dopo la conquista romana tra il III e il II sec aC, il promontorio capo la timpa, viene abbandonato per sempre.
Ritrovamenti di epoca romana, sono stati ritrovati su Monte S.Biagio che anticamente era detto: "Monte Minerva" per un tempio dedicato alla dea della Sapienza.
Ville patrizie della classe agiata romana del I sec aC e del IV sec dC, sono state ritrovate nella località: "Secca di Castrocucco".
Le invasioni Barbariche, dopo la caduta dell'Impero romano d'occidente e le prime incursioni Saracene, spingono la popolazione a rifugiarsi su Monte S.Biagio dove nasce l'antica Marathia (nome che fa la prima apparizione in un documento del 1079).
La cittadella, inespugnabile e sicura, riceve le reliquie di S.Biagio di Sebaste (III sec Vescovo e martire) nell'anno 732, trasportate su di una nave da parte di uomini Armeni.
Nel 1284 Maratea, viene coinvolta nella guerra dei vespri e resiste, senza mai cedere fino alla fine del conflitto.
Nel 1324, alle pendici del Monte S.Biagio, si sviluppa un nuovo centro che è invisibile dal mare e sicuro dagli attacchi Saraceni; viene chiamato "il borgo" per distinguerla dall'antica, che poichè fortificata, sarà detta "castello".
Nel 1400 Maratea, dovette difendersi da molti assedi da cui uscì sempre vittoriosa, fino all'VIII sec che fu un'epoca fortunata per Maratea.
Nell'agosto del 1806, l'esercito francese inizia l'invasione del Regno di Napoli e quì, il Colonnello Mandarini, dopo diversi giorni d'assedio, dovette arrendersi alle truppe Napoleoniche per evitare la strage della popolazione.
Nei primi anni del Regno d'Italia, Maratea sopravvive dignitosamente e il 30.07.1894, per la prima volta, il treno attraversa il territorio di Maratea.
Nel 1902, Maratea si dota dell'acquedotto; nel 1921 del primo impianto elettrico pubblico; nel 1929 viene aperta la SS 18 che attraversa la costa.
Architetture Religiose
- Basilica S.Biagio: posta su Monte S.Biagio, è sorta su un antico tempio dedicato alla dea Minerva. Al suo interno è conservato il busto del Santo Armeno dal quale, durante le festività di maggio, scaturisce la manna (liquido chimicamente assimilabile all'acqua pura). Il prodigio è autenticato già da Papa Paolo IV nel 1563.
- Belvedere di S.Biagio e la statua del Redentore alta 22 metri, del 1965 e resti dell'antica Maratea.
- Chiesa di S.Maria Maggiore: Chiesa parrocchiale del Borgo di Maratea del XII sec con portale in stile romanico e l'interno barocco;
- Chiesa dell'Annunziata: XII sec di stile barocco il portale;
- Chiesa dell'Addolorata: XVI sec disegno barocco;
Le altre Chiese sono tutte della stessa epoca e dello stesso stile; vi sono inoltre palazzi e ville del XIX sec.
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