Mare
Trebisacce
Deriva dal greco: ”Trapezikion” ossia “piccola tavola” riferendosi alle caratteristiche del territorio.
Di incerta origine, nel medioevo e in età moderna, fu possesso di vari feudatari, tra cui I Chiaromonte e I Sanseverino.
Nel 2015, si aggiudica la bandiera blu delle spiagge, autorevole riconoscimento Europeo assegnato dalla FEE (Fondazione per l'educazione ambientale) fondata nel 1981 con sede in Danimarca. Oggi è un rinomato centro balneare.
Escursioni
Amendolara: fa parte della comunità montana dell'alto Jonio e a circa 12 miglia da Amendolara marina vi è una secca la quale corrisponderebbe ad un'antica isola; ne parlano carte antiche del sec. XVII – XVIII di isolotto detto “Monte Sardo“, di cui una leggenda narra che essa non fosse altro che l'isola di “Ogigia“ dove la ninfa “Calipso“ detenne Ulisse secondo l'Odissea di Omero. Il suo nome deriva dal Greco “Amygdalaria“ ossia Mandorlai per la ricca produzione di mandorle.
Fu un insediamento degli Enotri all'età del bronzo; in epoca romana esisteva una stazione di posta della via litoranea. Nel sec. XV vi nacquero Pomponio Leto (umanista Italiano) e Facio Patarino. Tra i monumenti ammiriamo:
Chiesa madre di S. Maria Vergine in stile romanico , rifatta nel settecento e conserva il portale del trecento, mentre la Chiesa di S. Maria eretta sui resti di un tempio presenta abside a cupola tipo bizantino.
Castello: venne restaurato nel 1239 da Federico II di Svevia e al suo interno custodisce un affresco del duecento con una Crocifissione.
Palazzo Melazzi in stile barocco presenta al piano terra un frantoio e una cisterna.
Palazzo Pucci del 1736 si articola in un cortile circondato da magazzini al piano terra e piano nobile superiore, sormontato da una loggia.
Palazzo Grisolia: eretto sul sito dell'antico convento dei Domenicani del 1521, custodisce il chiostro e la Chiesa a navata unica ristrutturata nel 1660.
Museo Archeologico: conserva i resti rinvenuti negli scavi del rione vecchio dell'età del bronzo e del ferro.
Le Chiese bizantine fuori dell'abitato risalgono al IX sec. site in una zona con numerose grotte e ciò fa supporre che fossero dei punti d'incontro per gli eremiti come:
. la cappella dell'Annunziata o dei Greci o S. Maria della Lista, risale al sec. IX con cupola tipo bizantino e interno con affreschi di varie epoche.
. Chiesa di S. Giovanni o Chiesa Armena del sec. X tipica delle Chiese bizantine in Armenia oggi in rovina.
. Torre Spaccata eretta nel 1517 per avvistamento.
. Cappella Madonna delle Grazie sita nel bosco di Straface a circa 800 metri s.l.m. Nei pressi vi sono ruderi medievali e la sorgente di Trastullo.
Roseto Capo Spulico : è il limitrofo borgo turistico con castello a picco sul mare; il suo nome deriva dal latino “rosetum“ per la diffusione della cultura della rosa in epoca greco-romana, le quali venivano utilizzate per riempire i guanciali delle principesse sibarite, mentre “Capo Spulico“ venne assunto nel 1970 in riferimento alla vicinanza del borgo al Capo Spulico. In età della Magna Grecia era una delle città satellite di Sibari, mentre la Roseto dei nostri giorni nacque nel sec. X d. C. Il principe Roberto il Guiscardo nel 1058 vi eresse un castello raggiungendo il massimo splendore nel 1260.
Castrum Petrae Roseti: - castello della pietra di Roseto – è un castello fortificato eretto in epoca normanna e ricostruito nel duecento per volontà dell'imperatore e re di Sicilia Federico II di Svevia. Esso presenta la forma trapezoidale con tre torri di cui una più alta e merlata; al suo interno vi sono ampi saloni, cisterne e scuderie interamente visitabile. La tradizione vuole che tra il 1204 e il 1253 durante il Regno di Federico II custodì “la Sacra Sindone“.
Scoglio incudine: è un caratteristico piccolo faraglione che si trova in mare sotto il castello, è anche detto “Pietra dell'incudine“; viene popolarmente chiamato “il fungo del castello“ e come si può notare reca la forma di un fungo, esso è il simbolo oleografico di Roseto in quanto è presente in molte stampe dell'epoca e cartoline.
Curiosità: nel 2009 dentro e fuori il castello sono state girate alcune scene della miniserie TV “S. Francesco di Paola”.
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