Montagna
S. Elia a Pianisi
Il borgo nacque nel sec. X come castro Longobardo; nel sec. XV una catastrofe naturale costrinse gli abitanti a trasferirsi nella vicina Abbazia dando vita a un nuovo borgo, il quale fu chiamato “S. Elia a Pianisi”. Nel sec. XVIII l'Abbazia andò in rovina e vi rimase il convento francescano dove nel 1901 Padre Pio da Pietralcina vi compì gli studi di collegio.
Monumenti
Convento: qui emergono due figure di Santità: il Servo di Dio padre Raffaele morto il 6 gennaio 1901 (del quale nel 2017 è in corso la Causa di Beatificazione in Vaticano) e S. Pio da Pietralcina che qui visse per quattro anni da giovane frate e qui fece la sua professione perpetua di frate a tutti gli effetti. Ebbe la sua prima bilocazione con l'apparizione della Vergine e una delle prime manifestazioni del maligno.
La Chiesa madre ospita una pregevole tela “l'Allegoria dei sette sacramenti”, due statuine in marmo della scuola del Bernini le quali raffigurano: S. Giuseppe e la Vergine Maria e un artistico paliotto d'altare, il quale fu ricamato a mano da una nobildonna del luogo. Tra le tante Chiese sparse nel territorio vi è anche l'Abbazia di S. Pietro non facilmente accessibile, essa testimonia la presenza dei frati benedettini nell'antico borgo di Pianisi.
Castello: sorgeva sull'altura dove sono stati rinvenuti reperti archeologici tra cui una moneta romana dell'imperatore Romano I Lecapeno e fondi di coppe in proto-maiolica risalenti al XIII sec. La prima attestazione del borgo di Pianisi risale a un diploma di papa Pasquale I (817 – 824) trascritto nel “Chronicon Vulturnense sec. XII”.
Il castello è documentato dal giugno 1008 quando il signore di Pianisi concesse un terreno al monastero di S. Pietro.
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