Collina
Lentini
Fu fondata nel 729 a. C. attraversando il periodo di massimo splendore in età greca. Cadde sotto il dominio di Siracusa e nel III sec. a. C. fu occupata dai romani; nel sec. IX d. C. fu occupata dai saraceni. La città nuova ricostruita dopo il terremoto devastante del 1693 ha un aspetto tipicamente settecentesco.
CHIESA MADRE: dedicata a S. Maria la Cava e S. Alfio, in stile barocco eretta nel 1693 a tre navate e facciata settecentesca a tre ordini; la porta centrale in legno recante i simboli della passione dei S. Martiri Alfio, Filadelfo e Cirino nonché gli stemmi del papa, del viceré, del vescovo Trigona e della città di Lentini.
Al suo interno di particolare interesse sono: l'icona bizantina della Madonna di Odigitria detta “del castello“ del sec. XII; il fercolo in argento di S. Alfio sec. XIX e tre arcosoli paleocristiani; i sepolcri dei Martiri e tele del sec. XVII – XVIII lungo le navate, mentre in sacrestia si trova un armadio ligneo intarsiato di considerevole valore.
Chiesa della SS. Trinità e S. Marziano: fu eretto sulle rovine del cinquecentesco palazzo la Palumba; al suo interno conserva il pavimento in ceramica di Caltagirone del sec. XVIII, gli affreschi nella volta sono opera di Sebastiano Lo Monaco, un polittico della scuola di Antonello da Messina e il tabernacolo dell'altare maggiore in lapislazzuli.
Chiesa della Fontana: del 1808 sul luogo del martirio dei Santi Alfio, Filadelfo e Cirino sopra un pozzo che secondo la leggenda, vi fu gettata la lingua del martire Alfio. Tele abbelliscono gli altari laterali e le tre statue dei tre martiri sono nell'altare centrale.
Chiesa dell'Immacolata: del sec. XVIII al suo interno conserva un leone crinito di epoca romana; un Cristo alla colonna; la lapide sepolcrale della regina Maria risalente al 1402 e un artistico simulacro della Beata Vergine Immacolata.
Chiesa di S. Luca: edificata nel sec. XVIII; al suo interno sono custodite opere di un certo valore: Crocifissione della scuola del Tintoretto; S. Francesco orante di scuola del Bassano; nascita della Vergine del Gramignani risalente al 1760. Nelle sue vicinanze sorgono i ruderi del castellaccio fatto erigere da Federico II, l'oratorio ipogeico di S. Lucia con affreschi del sec. XIV, le grotte del Crocifisso con affreschi creati dal sec. XII al XVII, nonché i resti dell'ex parrocchia di S. Pietro del sec.XVI.
Chiesa di S. Francesco da Paola: di architettura settecentesca, al suo interno conserva un antico e raro organo a mantice ed opere raccolte da Chiese distrutte dal terremoto del 1693. Sulla destra dell'altare maggiore vi è una roccia con delle impronte, che secondo la leggenda sono state lasciate dai Santi Alfio, Filadelfo e Cirino quando Lentini fu liberata dalla peste per loro intercessione.
Chiesa del Carmine: del sec. XVIII a navata unica fa parte di un unico e antico complesso monastico insieme al convento ad essa attaccato; il convento è sede degli uffici comunali mentre la Chiesa è in funzione e presenta quadri antichi alle pareti, una fonte a colonna creata utilizzando un vecchio capitello. La fonte battesimale in marmo del sec. XVI con la data incisa 1589; un Crocifisso di pregevole mano e la statua della Madonna del Carmine nella nicchia sopra l'altare.
Chiesa grotta dei tre Santi: è una Chiesa rupestre di forma quadrata, che secondo la tradizione fu il carcere in cui vennero rinchiusi i Santi; al suo interno si conservano i simulacri dei tre Santi in catene e di S. Tecla.
Chiesa rupestre del Crocifisso: risale al sec. XII e composta da due ambienti quadrati simmetrici e comunicanti attraverso un varco; al suo interno si può ammirare una Deposizione ed una crocifissione che da il nome alla grotta.
Museo: illustra la storia di Lentini e del suo territorio dalla preistoria all'età medievale.
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