frosinone1.jpg
Parchi Naz.
Collina

Frosinone

Manifestazioni

Segnala un evento


Antica città dei Volsci, Frusino fu conquistata da Furio Camillo e sottomessa a Roma. Passò poi sotto il dominio bizantino e Longobardo quindi divenne territorio dello Stato della Chiesa a cui appartenne, con alterne vicende, fino all'unità d'Italia.
Cattedrale S. Maria Assunta: eretta sui resti di un Tempio dedicato a Marte sulla cima del colle dove era sorta l'acropoli dell'antica Frusino. Nel medioevo fu ricostruita in stile romanico e rimaneggiata nel XVIII sec. Dell'edificio medievale è rimasto il campanile romanico a tre ordini di finestre bifore. La facciata a salienti è preceduta da una scalinata in pietra e suddivisa in due sezioni sovrapposte da un cornicione, idealmente sostenuto nella parte inferiore da sei lesene in marmo, intervallate dai tre portali ognuno coronato da un finestrone.
Nella parte superiore in corrispondenza della navata centrale si apre un finestrone rettangolare. La facciata è terminata in alto da un frontone triangolare. Sul lato destro della Chiesa si erge il campanile romanico del 1500, alto 65 metri e sormontato da un cupolino a pianta ottagonale. Nel campanile si aprono tre ordini sovrapposti di bifore con arco a tutto sesto, sorretto da colonnine in marmo bianco. La base del campanile è fatta di ciottoli, mentre il resto è fatta di enormi mattoni in pietra.
L'interno della Cattedrale a tre navate separate dai pilastri con paraste corinzie, conserva opere d'arte: la Madonna con S. Anna; S. Giovannino e Angeli del 1641, trattasi di un tondo dipinto dal Sementi discepolo di Guido Reni; inoltre vi sono opere pittoriche d'arte contemporanea di Gisberto Ceracchini, Domenico Purificato, Eliano Fantuzzi, Giovanni Colacicchi, Luigi Montanarini, che narrano la vita della Vergine e del Cristo. Ai lati dell'altare maggiore vi sono due statue bronzee dei Santi papi Frusinati: Ormisda e Silverio Patroni della città.
Chiesa Abbaziale S. Benedetto: eretta nel 1134 e ricostruita nel 1750 in forme tardo barocche con un tiburio ottagonale e una facciata a due ordini sovrapposti, al suo interno conserva pregevoli tele datate tra il XVII e il XIX sec., a navata unica con cappelle laterali intercomunicanti, coperta con volta a botte costolonata , stuccata e lunettata in corrispondenza di ogni finestra.
La Chiesa custodisce il quadro della Madonna del Buon Consiglio di autore locale ignoto, al quale è legato un prodigio avvenuto il 10 luglio 1796: mentre alcune donne erano riunite per il Rosario davanti al dipinto “la Madonna apriva gli occhi e guardava i fedeli, poi il viso diveniva colore vermiglio. Alle volte l'occhio sinistro che guardava il Bambino si velava di pianto”.
Tra le altre tele presenti spicca quella dedicata a S. Gregorio Magno, realizzata dal pittore locale Mascetti nel 1899, ricopiando un affresco del pittore Gagliardi Roma. L'altare adornato da stucchi barocchi è dedicato alla famiglia Kambo. Sotto l'altare sono custodite e visibili le spoglie di un martire della Cristianità.
Salendo sul piccolo campanile si possono ammirare due campane dell'antica fabbrica settecentesca dei Cacciavillani e la campana anch'essa settecentesca dell'antica sede Comunale, oggi ufficio postale con l'antico stemma della città di Frosinone.
Santuario Madonna della neve: fu costruito come cappella rurale nel seicento, nel luogo di un evento miracoloso avvenuto il 10 maggio 1675 e noto come:” Sudorazione della Madonna”, che si sarebbe verificato già nella esistente Chiesetta risalente al 1586. Nella Chiesa un affresco del XVI sec. rappresenta la Madonna della neve con i Santi Ormisda e Silverio; inoltre vi è una pala di Filippo Balbi raffigurante la Madonna della Cintura.
Chiesa di S. Magno: o Madonna della delibera, risale al IX sec. ma l'aspetto attuale è del restauro del 1747. Al suo interno affreschi raffiguranti: la Vergine Maria, il Bambino e S. Magno adorante; S. Tommaso d'Aquino e S. Biagio; S. Bernardino da Siena e S. Luigi Gonzaga. Notevole è la pala d'altare affrescata, raffigurante S. Magno con S. Ormisda; tra i due Santi l'ignoto autore dell'opera ha raffigurato la città di Frosinone con la Rocca e le torri presenti all'epoca.
Chiesa SS. Annunziata: già sede Parrocchiale nel 1785, distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, ricostruita negli anni 50.
Palazzo del Governo: collocato nel luogo della rocca cinquecentesca, attualmente sede della Prefettura, eretto nel 1825, della rocca mantiene il portale. La struttura a quattro piani e una loggia centrale all'altezza del piano nobile, sostenuta da sei colonne doriche, ma privato della torretta dell'orologio che lo coronava. Al suo interno sono presenti arredi provenienti dalla Reggia di Caserta.
Palazzo della Provincia: del 1930 in cemento armato. Nell'atrio è collocata la statua bronzea della danzatrice opera di Amleto Cataldi, è stata riportata in Italia dagli Stati Uniti dove si trovava dagli anni 20. Una scala monumentale conduce ai piani superiori; nel palazzo sono custodite opere d'arte di Umberto Mastroianni, Renato Guttuso, Cavalier d'Arpino, Aldo Turchiaro e Giovanni Colacicchi.
Fontana Livio de Carolis: sita nella piazza della Madonna della neve, realizzata nel 1711 costituita da una vasca con bacino quadribolato; ai lati della vasca sono erette due colonne sormontate da sfere marmoree.

Siti Archeologici
Anfiteatro romano: del I sec. ai piedi del colle su cui oggi sorge il centro storico, nei pressi del fiume Cosa.
Terme romane: nei pressi della piazza De Matthaeis databili III sec. d. C., mentre le mura, mosaici e suppellettili fanno ritenere l'occupazione dell'area fra il III e I sec. a. C. con struttura abitativa tipo rustico.
Fontana Bussi e Ponte della fontana: non distante dall'anfiteatro romano e sulla sponda opposta del fiume. La fontana molto remota è la più antica della città, la prova della sua esistenza è data da un cippo lapideo che riporta un'iscrizione in parte cancellata a colpi di scalpello. La datazione del cippo è da collocarsi al periodo di Gaio Mario tra il 104 e 101 a. C. Il ponte è stato eretto nel 1665 sulla struttura del più antico ponte romano.
Il ponte eretto nel 1665 fu distrutto dalla piena del 1773 e subito ricostruito. La fontana attuale risale al 1774 e si pensa che siano stati proprio i Frusinati a cancellare volutamente la data dal cippo che datava la fontana e il ponte, poiché il ponte non era più quello romano ma ricostruito sulla sua struttura in un secondo tempo.
Tomba S. Angelo: è un monumento funerario del II sec. a pianta quadrata (5,20 x 4,75 metri), costruito in opera laterizia e coperto da una volta a crociera. L'accesso alla tomba conserva ancora la soglia e l'architrave in blocchi di calcare compatto. Nella facciata al di sopra dell'ingresso si aprono due strette finestre tra le quali doveva situarsi l'iscrizione con il nome del defunto o dei defunti sepolti nella tomba.
Al suo interno gli intonaci con tracce di pitture in parte epoca medievale. La tomba S. Angelo rientra nella serie dei sepolcri romani cosiddetti: “a camera” o “a celle”, diffusa a partire dal II sec. d. C.

Aree Naturali
Villa comunale: è un parco cittadino con giardino all'Italiana con lunghe siepi e alberi di varie specie dove è possibile praticare attività sportive.
Parco delle colline: con estensione di un ettaro. Al suo interno vi è l'area archeologica e uno spazio per bambini. Dal 2010 in agosto, il parco ospita il festival musicale “delle colline”, al quale partecipano artisti internazionali.
Parco dei nonni: il parco giardino è dotato di attrezzature ginniche per anziani.
Giardino dei cinque sensi: percorrendo i viali del giardino, si scopre uno per volta, cinque aree dedicate ognuna ad un senso diverso.
Laghetto Maniano: era del vescovo di Veroli che il 9 giugno 959 concesse la tenuta del lago al duca Loffredo.
Altri parchi sono in via di sviluppo.

Escursioni
Grotte di Pastena (30 km) si tratta di grotte carsiche tra le più importanti d'Italia, scavate dalle acque del fosso maestro: la grotta superiore presenta varie sale ricche di incrostazioni calcaree, stalattiti e stalagmiti; quella inferiore è attraversata dal fosso maestro che vi forma piccoli laghi.
Le grotte hanno restituito numerosi reperti archeologici relative a sepolture e offerte di carattere rituale, risalenti ad epoca preistorica (neolitico ed età del bronzo). I materiali rinvenuti sono ancora in corso di studio dall'Università di Perugia e Sovrintendenza archeologica del Lazio. Di notevole interesse è il ritrovamento di un'ascia ed un pugnale in bronzo, risalenti all'età del bronzo XV sec. a. C., sul fondo di uno dei laghetti interni al ramo attivo delle grotte.
Nelle grotte di Pastena sono state girate alcune scene di film e serie televisive:
- Sono un fenomeno paranormale con Alberto Sordi.
- Fantozzi va in pensione: anche se nella finzione si trattava delle grotte di Postumia (complesso carsico della Slovenia).
- Un passo dal cielo nel 2014 con Terence Hill.
Conosci questa località ?
Oppure chiedi a chi la conosce

Aggiornamenti degli utenti

Se conosci notizie ulteriori, hai consigli per chi intende visitare questa località, oppure precisazioni particolari, scrivile qui in modo da aiutarci a tenere sempre aggiornata la scheda della località.

Foto inserite dagli utenti
Click per ingrandire

Aggiungi
Foto

Carica un'Immagine

×

Diari di viaggio
Click per leggere

Aggiungi
Diario