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Ferentino

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Antica città degli Ernici, Ferentinum fu caposaldo dei Volsci, conquistata da Roma ebbe grande sviluppo sotto l'impero per la sua posizione. Fu ripetutamente saccheggiata dai barbari, quindi entrò a far parte dei territori della Chiesa e molti papi vi soggiornarono, in particolare Eugenio III e Innocenzo III dal quale prese nome un palazzo. Nella seconda metà del XVI sec. subì la furia devastatrice delle truppe Spagnole e ultima sciagura furono i bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Monumenti
Duomo: eretto nel 1108 sui resti di un più antico luogo di culto; nella facciata a capanna si aprono tre porte architravate sormontate da lunette. L'interno a tre navate ha una copertura a capriate in legno con tavelle in cotto, presenta una pavimentazione a mosaico risalente al XII sec. L'altare maggiore cosmatesco protetto da un ciborio duecentesco di Drudo da Trivio. La Chiesa conserva le reliquie e la statua d'argento di S. Ambrogio martire.
Chiesa S. Maria Maggiore: del XII sec. innalzata sui resti di una Chiesa precedente, la sobria facciata è ornata da tre portali; il più interessante è quello centrale, duecentesco è ornato da un fregio coni simboli degli Evangelisti; più in alto si apre il rosone, sormontato da un'edicola con un bassorilievo che raffigura: Cristo benedicente. Sulla parte absidale si aprono una bella bifora e più in alto un rosone a sei lobi. L'austero interno tipico delle Chiese cistercensi, è suddiviso in tre navate da pilastri reggenti archi ogivali.
Chiesa S. Valentino: ricostruita dopo l'ultima guerra con affreschi nella volta del duecento che raffigurano: La Resurrezione; una Madonna della Misericordia e tre Santi. Pregevole è l'abside e i locali sottostanti.
Chiesa S. Agata Vergine e martire: distrutta dai bombardamenti del 1944 conserva il campanile romanico del XIII sec. e la cripta. Al suo interno un Crocifisso ligneo seicentesco di grande valore artistico e spirituale, opera del frate laico Vincenzo Maria Pietrosanti da Bassiano. Attualmente la Chiesa è tenuta dai servi della carità di S. Luigi Guanella.
Monastero S. Antonio Abate: stile romanico, fondato da papa CelestinoV e ne accolse le spoglie fino al 1327. L'esterno si presenta con facciata a capanna con portale architravato, sormontato da una mera lunetta, una finestra circolare e semplice campanile. Vi fu sepolto anche l'umanista Martino Filetico.
La pala d'altare è opera del Giorgini e datata 1829, raffigura la Vergine col Bambino, S. Antonio Abate, S. Giovanni Battista e papa Celestino V. Al centro del corpo del Monastero vi è un chiostro, intorno al quale si dispongono le camere dei monaci.
Convento delle Clarisse: del XIII sec. la piccola Chiesa conserva il cuore di papa Celestino V. Un piccolo frammento della reliquia venne donato dalle suore al pontefice Pio IX in occasione della sua visita nel 1863.
Chiesa S. Francesco: romanica, di origine Benedettina fu ceduta ai frati minori nel 1256. E' un mirabile ricamo in pietra il rosone a 12 raggi con colonnine lisce e tortili. L'interno a navata unica coperta in parte a volta e in parte a capriate.
Cinta muraria: eretta dagli ernici nel V sec. a. C., formata da colossali massi irregolari cui si sovrappongono conci squadrati di epoca romana. Nella cinta si aprono porte e postierle: la Postierla Grottapara con architrave monolitica; la porta Pentagonale in cui le pietre, restringendosi alla sommità formano un angolo acuto; la Porta Maggiore o di Casamari, opera romana ad archi nelle cui vicinanze un masso reca scolpito: il testamento di Aulo Quintilio; la Porta sanguinaria, la più famosa perché vi sono rappresentate tre successive tecniche di costruzione: quella pelasgica in basso, quella romana al centro e quella medievale nella parte alta.
Acropoli: posta a dominio dell'abitato, è circondata da mura poligonali e al suo interno sono visibili i resti di un edificio di incerta datazione: sulla spianata dell'acropoli stessa fu in seguito costruito il Duomo.
Mercato romano: è di epoca repubblicana e si articola in un ampia sala su cui si affacciano cinque botteghe ricoperte, l'una e le altre da volte a botte.
Terme Pompeo: stabilimento termale circondato da un parco con attrezzature sportive, dove si sfruttano le sorgenti di acqua solfuree, già note ai romani indicate per la cura delle malattie: artroreumatiche, dermatologiche, ginecologiche, dell'apparato respiratorio e dell'udito.
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