Collina
Cassino
L'antica Casinum fu abitata in origine da popolazioni Italiche quindi, dopo essere stata conquistata dai romani divenne un importante municipio. Nel medioevo subì i saccheggi dei Goti, dei vandali, degli eruli e dei saraceni fu ricostruita a poca distanza nella sede attuale con il nome di S. Germano (conservato fino al 1863).
Annessa ai possedimenti dell'Abbazia di Monte Cassino ne seguì le sorti. Durante l'ultima guerra la città fu teatro di due sanguinose offensive (novembre 1943 marzo 1944) e venne distrutta: i cimiteri della zona custodiscono 30.000 caduti.
Monumenti
Abbazia di Montecassino: è il monastero più antico d'Italia insieme a quello di S. Scolastica. Fu fondato da S. Benedetto da Norcia nel 529; nel corso dei secoli ha subito: distruzioni, saccheggi, terremoti e successive ricostruzioni. Nel 577 con l'invasione dei Longobardi il monastero viene distrutto la prima volta; ricostruito fu ancora distrutto dai saraceni (883) e fu riedificato per volere di papa Agapito II. Per tutto il medioevo fu un centro vivissimo di cultura attraverso i suoi abati, le sue biblioteche, i suoi archivi, le scuole scrittorie e miniaturistiche che trascrissero e conservarono molte opere dell'antichità.
Il più illustre dei suoi Abati fu Desiderio (futuro papa Vittore III sepolto nell'Abbazia), il quale nell'XI sec. ornò la Chiesa di preziosissimi affreschi e mosaici. Distrutta dal terremoto del 1349 fu di nuovo ricostruita e nel 1944, sospettando gli alleati la presenza di reparti Tedeschi nel monastero, il 15 febbraio 1944 ben 142 bombardieri pesanti e 114 bombardieri medi rasero al suolo l'Abbazia. Al bombardamento partecipò anche il soldato Walter M. Miller futuro scrittore che da questa esperienza trasse l'ispirazione per la sua opera: ”Un cantico per Leibowitz”.
La ricostruzione del 1948 ha mirato ad una riproduzione esatta delle architetture distrutte. Le campane del 1949 sono della fonderia pontificia Marinelli di Agnone. Negli anni 80 Pietro Annigoni eseguì gli affreschi; alla realizzazione del ciclo pittorico parteciparono vari allievi del maestro fra cui Romano Stefanelli, Ben Long e Silvestro Pistolesi.
La Cattedrale venne consacrata da papa Paolo VI sabato 24 ottobre 1964, successivamente il 18 maggio 1979 vi si recò in visita papa Giovanni Paolo II e il 24 maggio 2009 fu visitata da papa Benedetto XVI.
L'esterno della facciata è preceduta da un quadri portico, il prospetto è a salienti e segue l'andamento della struttura interna della Chiesa, con due volate terminanti con pinnacoli. Nella navata centrale si apre un finestrone rettangolare e termina con un timpano triangolare, il cui frontone è decorato da un bassorilievo con al centro lo stemma abbaziale.
L'accesso alla Chiesa è costituito da tre portali che danno sul nartece, coperto con volte a crociera e sorretto da colonne tuscaniche; i battenti bronzei sono del XI sec., mentre le due laterali con scene di S, Benedetto furono donate dal Presidente della Repubblica Italiana Luigi Einaudi.
L'interno a croce latina divisa in tre navate con le due laterali più basse e strette della centrale alla quale si raccordano archi a tutto sesto, poggianti su colonne tuscaniche intervallate da lesene corinzie. La navata maggiore è coperta con volta a botte lunettata, decorata da stucchi. La volta di ciascuna campata delle navatelle è costituita da una cupoletta senza tamburo ne lanterna.
La crociera interamente occupata dall'area presbiteriale è coperta da una cupola con tamburo e lanterna, con la calotta decorata da affreschi eseguiti da Pietro Annigoni nel 1977; il presbiterio è preceduto da una scalinata con balaustra. La cattedra abbaziale il cui schienale presenta un intarsio marmoreo floreale; l'altare maggiore in marmi policromi, è stato ricostruito utilizzando le parti seicentesche di Cosimo Fanzago scampate al bombardamento, dove sono custodite le reliquie di S. Benedetto e S. Scolastica, poste sotto la mensa. La profonda abside rettangolare con stalli lignei è decorata sulla volta e sulle pareti da affreschi di Sergio Favotto.
Cripta: rimasto indenne dai bombardamenti è il lungo corridoio stellato che conduce alla cripta; completamente decorata a mosaico fu realizzata nel 1544 scavando nella viva roccia della montagna. Tre sono gli ambienti ripristinati nel dopoguerra: una cappella centrale con le statue di S. Benedetto e S. Scolastica del 1959, la cappella S. Mauro e la cappella S. Placido.
Cimitero polacco: situato nei pressi dell'Abbazia e ospita 1.051 soldati, è presente anche la tomba del Generale Polacco:Wladyslaw Anders morto a Londra nel 1970 che fu qui sepolto per sua espressa volontà. All'ingresso del cimitero una scritta ricavata sul pavimento accoglie i visitatori:” Passante, di alla Polonia che siamo caduti fedeli al suo servizio”; mentre sull'obelisco innalzato in loro onore in cima a quota 593 è riportata in quattro lingue: Polacco – Francese - Italiano – Inglese la significativa iscrizione: “Per la nostra e la vostra libertà noi soldati Polacchi demmo l'anima a Dio, i corpi alla terra d'Italia, alla Polonia i cuori”.
Cimitero Tedesco: nella frazione di Cassino “Caira”: più di 20.000 croci in travertino commemorano le tombe dei soldati Tedeschi caduti nel Meridione d'Italia.
Cimitero Commonwealth: a Cassino, è un cimitero di guerra in cui giacciono soldati provenienti dalla Gran Bretagna, Canada, Nuova Zelanda, Sud Africa, India, Australia, Ebrei, Nepal e un soldato dell'armata rossa, sono 4226 tombe di cui 284 non sono state identificati.
Siti Archeologici
Il parco archeologico comprende i resti di Cassium con un percorso attraverso il quale si osservano le mura megalitiche, la porta campana, le sostruzioni, l'Anfiteatro, il cosiddetto mausoleo di Ummidia Quadratilla, il teatro, il ninfeo passando per più tratti su strada basolata.
Anfiteatro romano: fatto costruire dalla matrona Ummidia Quadratilla nel I sec. d. C. a forma ellittica con diametro del lato maggiore di 85 metri e quello minore di 70 metri; poteva ospitare 4.500 spettatori disposti in 12 gradinate.
Teatro romano: età Augustea (27 a. C. - 14 sotto C.) tipico schema di teatro greco – romano con la pendenza della montagna, che viene sfruttata per il sostegno di 20 gradinate; ha una capienza di 3.000 posti a sedere e viene utilizzato nel periodo estivo, per eventi e attività culturali quali: spettacoli, concerti, cinema all'aperto.
Mura megalitiche: l'antico Casinum era circondato da una cinta muraria di circa cinque km.
Mausoleo di Ummidia: trattasi di una poderosa struttura edificata con grandi blocchi squadrati e perfettamente connessi senza malta, tenuti insieme solo da graffe di piombo all'interno; le origini sono oscure ma gli esperti lo fanno risalire al I sec. a. C.
Ninfeo Ponari: datato I sec. a. C., il ninfeo risulta semi incassato nel terreno e coperto da una volta a botte a sesto ribassato; presenta una pianta rettangolare chiuso su tre lati e aperto completamente il frontale, le tre pareti sono movimentate dalla presenza di nicchie.
Rocca Janula: del X sec. Federico Ii di Svevia preoccupato della potenza strategico militare della rocca, ne ordinò la distruzione per due volte ma l'ordine non venne mai eseguito; alleatosi poi con l'Abate Landolfo rinforzò la rocca. Manfredi di Sicilia nella guerra contro Carlo I d'Angiò stipò 200 soldati saraceni e 1000 cavalli nella rocca. Nel XVIII sec. divenne proprietà demaniale del re Carlo III di Borbone.
Nel 1870 per chiudere la storia militare della rocca e consacrarla ad un ideale di pace venne posta una lapide dedicandola alla Madonna: “ Haec turris munita loco muroque tenaci aetatis memore facta nefanda suae at nunc versa Dei Sanctae Genetricis in aedem ipsius ad cultum tot pia corda movet”.(Questa torre è protetta da una presa a muro ricorda le gesta della sua età. Ma ora nel tempo della madre di Dio sarà si trasformato si muove al culto di cuori di tanti pio).
Purtroppo la seconda guerra mondiale danneggiò pesantemente la rocca che fu a lungo restaurata e aperta alla visita il 25 settembre 2015; oggi ospita mostre ed eventi culturali.
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