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Arcinazzo

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La prima citazione del paese risale al 720 d. C. quando la Massa Pontiana viene venduta a titulus di S. Eustachio di Roma. Nel 1087 un tale Lldemondo usurpò il castello di Ponza all'Abbazia di Subiaco che ne rientrò in possesso poco dopo grazie all'intervento del papa Pasquale II . Nel 1176 papa Alessandro III concesse Ponza ed affile all'Abbazia di Subiaco che la mantenne, in possesso feudale fino al 1735, anno in cui il possesso di Ponza passò alla Camera Apostolica, che lo mantenne fino al 1870.
Arcinazzo deriverebbe dal nome di una concubina dell'imperatore Claudio, tale Arcinia che possedeva una villa nella zona o dal nome di un Patrizio tale Narcio che donò una arx alle falde del Monte Altuino a papa Damaso I nel IV sec.
In un suggestivo ambiente naturale ricco di boschi e di prati, tra aspri rilievi calcarei sorge l'abitato denominato: Altipiani di Arcinazzo, centro dell'intensa attività turistica del luogo. La piana è densamente popolata d'estate da villeggianti sparsi in circa 2000 ville ed è il punto di partenza per gli sport invernali che si praticano a Monte Livata.

Monumenti
Chiesa S. Maria Assunta: sorge nel centro storico è d'epoca medievale, menzionata per la prima volta nel 1327. L'esterno è caratterizzato dall'antico portale incorniciato da due colonnette e capitelli e dalla maestosa torre campanaria.
L'interno a tre navate con i tratti tipici del barocco con soffitto a botte nella parte centrale e a cupola in quelle laterali. Nell'area absidale si può ammirare l'altare marmoreo che venne costruito con preziosi marmi provenienti dalla vicina villa di Traiano e il dipinto di S. Maria.

Siti Archeologici
In zona è collocata la villa dell'imperatore Traiano (98 – 117) residenza di caccia di una delle figure più importanti del mondo antico, in passato fu saccheggiata di marmi e colonne, rimangono resti di un peristilio, di un ninfeo, di un criptoportico e di una cisterna. Interessanti sono i resti della decorazione marmorea del ninfeo. Presenta una superficie di cinque ettari. Vi si trovano inoltre, resti di una torre detta del palazzo di Nerone e di terme romane.

Musei
L'Antiquarium Comunale è all'interno dell'area archeologica ed ospita reperti rinvenuti di elementi architettonici e decorativi; il museo è dotato di materiale informativo in grado di guidare il visitatore alla migliore comprensione dei reperti.

Escursioni
Trevi nel Lazio: (7 km) località turistica in forte sviluppo situata tra i Monti Simbruini e i Monti Cantari su un'altura nella valle dell'Aniene. Nel centro storico che sorge attorno alla rocca e che mantiene il carattere medievale, si trova la collegiata di S. Maria Assunta XVII sec. con al suo interno, un Crocifisso ligneo del 1600. Interessante è l'oratorio di S. Pietro l'Eremita Patrono di Trevi, raffigurato in un gruppo scultoreo della scuola del Bernini e piacevoli affreschi che ne illustrano la vita. Resti di affreschi datati 1483 e firmati: “Petrus” sono nell'oratorio di S. Maria del Riposo.
Filettino: (17 km) i magnifici boschi circostanti, la vicinanza delle montagne in gran parte comprese nel parco naturale dei Monti Simbruini e le piste di sci di Campo Staffi, ne fanno un luogo di villeggiatura di grande richiamo, con uno sviluppo turistico in continua espansione.
L'originario nucleo medievale del paese è dominato dalla Parrocchiale di S. Maria Assunta dove si trovano due interessanti statue lignee policrome, una Madonna col Bambino del XIII sec. e una Madonna con gli Angeli del XVI sec., una bella raffigurazione della Madonna con S. Gaetano, tela del Salernitano Paolo De Matteis e una decollazione del Battista di stile Caravaggesco.
Notevoli affreschi del 1200 e un Crocifisso ligneo del XVII sec. sono conservati nella Chiesa cimiteriale di S. Nicola.
Vallepietra: (17 km) è meta di gite per la sua bella posizione: vi si trova il palazzo baronale con la torre che un tempo fu del castello Caetani. A circa sette km. Dall'abitato sorge il Santuario della SS. Trinità, eretto nel V sec. su resti di costruzioni romane. Tra gli affreschi che lo ornano uno in particolare richiama l'attenzione: quello appunto della SS. Trinità del XII sec. in cui appaiono tre figure benedicenti perfettamente eguali, singolare rappresentazione del mistero religioso. Il Santuario è meta di pellegrinaggio nel giorno della SS. Trinità.
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