Parchi Naz.
Collina
Fara in Sabina
Fu popolato già in età preistorica del paleolitico e età del bronzo, tra il IX e VI sec. a. C. vi era un insediamento Sabino ( popolo del centro Italia compreso tra l'alto Tevere, il Nera e Appennino Marghigiano). Le origine dell'attuale abitato risalgono ad epoca Longobarda VI sec. Il castello è attestato al 1006 e dal 1050 fu sotto il controllo dell'Abbazia di Farfa (sito nella frazione del comune di Fara, caratteristico paese di circa 15.000 abitanti).
Fu feudo degli Orsini e dal 1400 fu sede dell'Abate commendatario di Farfa, si sono succedute varie famiglie tra cui il Cardinale Francesco Barberini, nipote di papa Urbano VIII che nel 1678 fondò il monastero delle Clarisse Eremiti con sede nell'antico castello.
Monumenti
Collegiata S. Antonio Martire: del XIII sec. ristrutturato nel XVI è il Duomo di Fara in Sabina, caratterizzato da un portale in stile classico e sovrastato dalla maestosa torre campanaria. Al suo interno sono custoditi dipinti e opere d'arte come: la tela di S. Anna che ammaestra la Vergine opera di Vincenzo Manenti; Gesù Crocifisso tra la Vergine e S. Giovanni opera attribuita alla scuola del Reni.
Di notevole interesse il tabernacolo posto nell'altare opera del Vignola; il seicentesco Crocifisso di pregiata fattura ma tradizionalmente definito: rivestito da pelle umana, situato nella cappella destra e la statua lignea di S. Antonio con l'argentata Croce processionale poste nella sagrestia.
Chiesa S. Giacomo: del 1619 in stile barocco, all'interno conserva una tela che rappresenta la decollazione del Santo.
Chiesa S. Chiara: del 1643 fatta costruire dal Cardinale Francesco Barberini, oggi sconsacrata viene usata dall'Amministrazione Comunale per cerimonie di vario genere.
Convento S. Francesco: del 1500 appartenuto ai monaci dell'Abbazia di Farfa Sabina, ristrutturato e riorganizzato nel 1600 è utilizzato come luogo di villeggiatura.
Chiesa Maria SS. Della Neve: XI sec. realizzata interamente in pietra; al suo interno un affresco rappresenta la Vergine Maria che attraverso un miracolo, mostra agli uomini il luogo preciso e segnato dalla neve che si è disposta a forma di Croce, dove dovranno erigere la Chiesa.
Monastero Clarisse Eremite: sorge nel centro storico di Fara in Sabina, arroccato sul monte Buzio e sulle rovine del castello del 1006 nel XVII sec. fu innalzato il castello; la costituzione delle Clarisse Eremite fu approvata da papa Innocenzo XI. Nel 1870 fu soppresso e poi di nuovo ricostituito; un bombardamento degli alleati del 1944 lo rovinò e la madre Badessa Beatrice Mistretta insieme alle proprie sorelle, assumendo il ruolo di carpentiere e muratore riportò il monastero al seicentesco splendore, che oggi accoglie: pellegrini, turisti, campi scuola, convegni, congressi, corsi di studio, esercizi spirituali, esperienza di vita monastica, incontri di preghiera, ricerca vocazionale, ritiri spirituali, vacanze per singoli, gruppi, famiglie in struttura religiosa desiderosi di ascoltare la voce di Dio nella solitudine e nel silenzio. Ai gruppi si offre la possibilità di trascorrere qualche giorno nel monastero, offrendo sale riunioni, la Chiesa per la preghiera e il refettorio per i pasti.
Palazzo Orsini: del XV sec.
Palazzo Farnese: eretto nel 1585.
Palazzo Foschi: del XV sec.
Museo Archeologico: è allestito presso il palazzo baronale.
Palazzo Castellani: sede del Museo Civico.
Deposito del grano: e monte di pietà, del XV sec. oggi sede della biblioteca Comunale.
Cisterna: di piazza del Duomo costruita dai Farnese nel 1588.
Abbazia di Farfa
E' una frazione del Comune di Fara in Sabina e fu fondata nel 680 da Tommaso di Maurienne (forse su un precedente insediamento) giunto da Gerusalemme – secondo la tradizione - dopo che in sogno la Vergine lo aveva esortato a fondare in Italia una Basilica in suo onore.
La Comunità religiosa raggiunse una notevole prosperità arrivando ad esercitare una vera e propria giurisdizione feudale nella Sabina, grazie ai vasti possedimenti donati dai devoti. Inoltre la sua posizione geografica vicino alla via Salaria e al confine con l territorio della Chiesa, le conferiva un certo valore politico, per questo venne protetta dai Longobardi prima e dai Carolingi dopo.
Devastata dai saraceni risorse nel X sec. grazie all'opera dell'Abate Ugo di Cluny; introdotta la riforma Cluniacense, l'Abbazia fu sede di un famoso “scriptorium” che diretto dal grande storico Gregorio di Catino, curò la compilazione di codici con una particolare maiuscola detta appunto Farfense.
In difesa della sua autonomia si alleò con gli imperatori Enrico IV e Enrico V contro il potere papale e quando fu sottomessa alla Chiesa, questa si impossessò dell'ingente patrimonio. Dal XV sec. la Comunità fu alle dipendenze di diversi Abati commendatari, poi con l'unità d'Italia scomparve e l'Abbazia divenne proprietà privata. Con il ritorno della congregazione Cassinese nel 1919, l'Abbazia riprese la sua missione religiosa.
Intorno all'Abbazia sorge un suggestivo borgo di Farfa formato da piccole case con porte sovrastate da caratteristici architravi in legno e abitato da poche persone con caratteristici negozi artigianali e prodotti tipici.
Complesso monastico di Farfa: La Chiesa e gli altri edifici formano il complesso originariamente medievale, hanno subito nei secoli numerose e profonde trasformazioni.
L'esterno ha un aspetto di fortezza con grandioso torrione merlato e con un campanile simile ad una torre. Attraverso un portale tardo romanico si entra nel cortile ove prospetta la Chiesa di S. Maria eretta nel 1492. La facciata ha un bel portale gotico con affresco; l'interno rinascimentale è a tre navate con affreschi che ornano la parete, tra cui un grandioso Giudizio Universale opera del Fiammingo: Beker; vi sono inoltre cappelle e altari con due pregevoli acquasantiere una gotica e l'altra rinascimentale; il ciborio dell'altare maggiore è stato rifatto di recente utilizzando elementi antichi come le colonne e un bassorilievo gotico raffigurante l'Assunta.
Del monastero fanno parte due chiostri: il cosiddetto chiostrino Longobardo che presenta elementi romanici e il chiostro grande che risale al seicento. L'antichissima cripta appartenente alla Chiesa Carolingia, custodisce diversi affreschi e una splendido sarcofago romano del III sec. Celebre infine la biblioteca, ricca di moltissimi volumi, incunaboli e preziosi codici.
Poco distante vi è la fonte, acqua salutare che alimenta due piscine.
Escursioni
Da Fara è consigliabile un'escursione alle suggestive e romantiche rovine dell'Abbazia di S. Martino che giacciono sulla cima del monte Acuziano, la brulla, pietrosa e desolata altura che domina il paese; nonché il sito archeologico e resti della città preromana: Cures Sabini.
Nazzano: (8 km) fa parte della Riserva naturale e nella cittadina si può ammirare la Chiesa S. Antimo del X sec. eretta sui resti di un Tempio dedicato al dio Silvano, nell'abside conserva affreschi di Antoniazzo Romano. E il castello del XIII sec. a pianta quadrangolare caratterizzato da due imponenti torri in posizione panoramica; oggi appartenente alla società CESMIL (Centro Studi Medievali Lazio).
Aree Naturali
Riserva naturale di Nazzano, Tevere – Farfa, un'area protetta istituita nel 1979 a seguito dello sbarramento del Tevere eseguito dall'ENEL nel 1953/55 per la produzione di energia elettrica, si è realizzato un lago e una riserva naturale di 300 ettari, in grado di ospitare un gran numero di uccelli migratori; è gestita dall'ENEL e dal WWF.
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